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AVVIO DEL PROGETTO CO-LEGERE – QUANDO L’ACCOGLIENZA PRENDE FORMA

Il 4 maggio 2015 ha preso avvio il nuovo progetto di Caritas Diocesana dal titolo “Co-Legere. Quando l’accoglienza prende forma.” Esso nasce dall’esortazione di papa Francesco a uscire dalle parrocchie per farsi presenti nelle periferie, portando Cristo nelle povertà più emarginate, aprendo gli occhi  e le orecchie e tendendo mani a chi pensa di non importare nulla. Interrogandoci su chi sia la nostra periferia è venuta alla mente, chiara e lampante, l’immagine delle zone della diocesi di Carpi colpite dal sisma del maggio 2012, dove ancora oggi, a distanza di tre anni, si fanno i conti con la ricostruzione faticosa, non solo delle strutture abitative e lavorative, ma anche di un tessuto sociale che si è trovato ad affrontare perdite umane e risorse economiche un tempo sicure. Con l’inasprirsi della crisi, inoltre, le fratture di questo terremoto hanno ancor di più allontanato quei soggetti, quelle famiglie che già prima soffrivano di precarietà ed emarginazione: anziani, stranieri, famiglie italiane con problemi di dipendenze nocive alla salute e al portafogli.

A loro ci si vuole accostare, ma non da soli, bensì attraverso quelle realtà che già da tempo si sono fatte carico di tutte queste fragilità: le Caritas parrocchiali, le cooperative sociali, le associazioni. Dunque questo progetto nasce con l’idea proprio di sostenere e potenziare le attività delle Caritas parrocchiali, proponendo attività che possano servire ad un rilancio di risorse umane che non trovano ascolto nel mondo del lavoro o che non sanno come proposi in qualità di soggetti attivi della comunità, andando fisicamente nelle famiglie che ancora vivono il disagio abitativo. Più concretamente, gli operatori del progetto mettono in atto un centro d’ascolto itinerante che si sposta fisicamente nelle zone della diocesi di Carpi messe in ginocchio dal terremoto. Essi si mettono a disposizione delle Caritas parrocchiali per una stretta collaborazione al fine di proporre interventi mirati alle diverse tipologie di necessità riscontrate.

Tra le principali attività che il progetto vuole attivare, vi sono la possibilità di mettere in piedi un corso di PC di base per chi non ha dimestichezza con l’informatica, la possibilità di creare un curriculum vitae moderno ed ordinato, consultare le varie offerte lavorative e accompagnare nei luoghi di produzione chi si trova in difficoltà a muoversi.

Raggiungere le famiglie dove vivono, soprattutto laddove l’ubicazione fisica dei moduli abitativi provvisori (MAP) si trova lontano dal centro cittadino, per farsi prossimi nel conoscerle, nel porsi ad ascoltare quali sono le difficoltà, ma anche nel poter consegnare informazioni utili a migliorare la propria condizione. Quando la condivisione degli spazi già di per se esigui diventa un ostacolo, educare alla convivenza civile e fraterna diventa importante, attraverso l’impegno nel farsi mediatori verbali, o nell’ attivare strategie di gestione, mantenimento e rispetto degli spazi personali e comuni seguendo le regole d’igiene e ordine adeguati, come ad esempio un corretto uso della raccolta differenziata e l’imparare ad amare l’ambiente che li ospita. Infine, e senza che abbia minore importanza, portare parole di speranza a chi non vede orizzonti nuovi e positivi, fargli conoscere la propria stessa realtà, talvolta ignorata, dei servizi presenti sul territorio, i quali possono offrire opportunità se solo si vuole avere il coraggio di utilizzarli, cercare dunque di sollevare concretamente e moralmente la persona perché essa sia curata nella sua globalità.

Per fare tutto questo il centro d’ascolto itinerante si avvale di un furgone che, una volta fermo, si trasforma in un vero e proprio ufficio, e di operatori che, per un anno intero, pellegrineranno in queste zone ai margini dei crocevia più trafficati, dando supporto ed energia alle già attive e generose Caritas parrocchiali nell’attenzione ai più piccoli, ai più poveri, ai più sofferenti del nostro territorio.

CONTATTI:

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cel. 339 6872175

 

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